tonno-radioattivo

Sta destando scalpore la notizia riguardante il tonno in scatola pescato nelle aree FAO-61 e FAO-71. Secondo indiscrezioni apparse sui maggiori social network, pare che questo scatolame non sia da acquistare ne tanto meno da consumare poiché pescato nelle zone tristemente legate alla tragedia nucleare di Fukushima(sebbene queste aree occupino un territorio marittimo di circa 500km di raggio). Fortunatamente si tratterebbe di una bufala, tanto che secondo quanto riferito dai maggiori produttori di scatolame marittimo, nelle suddette aree FAO-61 e FAO-71 non viene pescato tonno della qualità pinna gialla ma tonno rosso, peraltro molto comune nel mediterraneo.

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Aree di pesca previste dalla FAO

A sconfessare la notizia del tonno radioattivo uno studio americano(disponibile questo indirizzo: http://www.pnas.org/content/110/26/10670) condotto da Nicholas S. Fisher della Facoltà di scienze marine della Stony Brook University(NY) secondo cui i livelli di radioattività rilevati nelle zone FAO-61 e FAO-71 sarebbero decisamente inferiori ai limiti legislativi.
Nonostante evidenze geografiche e scientifiche, le autorità europee(ed in questo caso la commissione europea) hanno già instaurato monitoraggi delle importazioni dal Pacifico sin dall’aprile 2011, come si evince peraltro da un documento presente all’indirizzo: https://webgate.ec.europa.eu/maritimeforum/content/2499

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