Compie 10 anni la legge Sirchia, che vedeva come padre l’allora ministro della salute G. Sirchia, che stabiliva per la prima volta il divieto di fumo nei luoghi pubblici. Il provvedimento e’ stato approvato il 16 gennaio 2003, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4 giorni dopo.
La legge Sirchia introduceva il principio che nei locali pubblici dovevano essere i non fumatori ad essere tutelati, e non il contrario, un principio sostenuto da numerosi studi scientifici che mostrano l’estrema pericolosità del fumo passivo.
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La legge ha contribuito a far scendere del 6,3% il numero dei fumatori dalla sua approvazione, anche se il calo, certifica l’Istat, non erode uno ‘zoccolo duro’ di 12 milioni di italiani con il vizio.
Le statistiche confermano che con l’entrata in vigore della legge antifumo promossa dal ministro Sirchia, molti fumatori hanno quantomeno tentato di smettere di fumare avvalendosi dei più disparati metodi, dai più efficaci ai meno efficaci, dai più convenienti ai più dispendiosi.
Basti pensare che dal 2005 ad oggi solo in Italia l’uso di pastiglie alle erbe, cerotti alla nicotina o trattamenti farmacologici mirati come Champix per smettere di fumare, è aumentato del ben 39%.
Dal 2005 ad oggi infatti la vendita delle sigarette è calata del 7,2 % e i 98,9 milioni di chili di sigarette vendute nel 2004 si sono ridotti a 92,7 milioni.
Al di là della validità presunta o reale di alcuni prodotti per smettere di fumare, questi dati confermano l’importanza della legge antifumo per i fumatori, i non fumatori e tutta l’opinione pubblica. Con l’entrata in vigore della legge Sirchia pare dunque vi sia maggior rispetto per il prossimo e forse anche per se stessi.
Secondo l’indagine Doxa-Iss, a fumare oggi in Italia sarebbero 10, 8 milioni, il 20,8%. Di questi, 6,1 milioni sono uomini e 4,7 milioni donne. Malgrado i buoni risultati, c’è però un dato che fa riflettere. Secondo l’ultimo rapporto Istat, in Italia sono i giovani e le signore di mezza età i più incalliti. La quota di chi non riesce a rinunciare a sigari e sigarette e’ infatti nettamente piu’ elevata fra i giovani 25-34enni (35,9%) e fra le signore di 45-54 anni, il 23,4%. Secondo l’Istat, i non fumatori rappresentano la maggioranza della popolazione di 14 anni e più, il 54,2%, con evidenti differenze di genere: il 41,2% degli uomini e il 66,3% delle donne. In un anno, la quota di popolazione adulta che ha detto addio al tabacco è aumentata di un punto e mezzo percentuale.
In questo sito potete simulare i danni del fumo: tobaccobody