Già prima che Gunther von Hagens, contemporaneo inventore della plastinazione(procedimento che permette la conservazione di organi, apparati ed interi corpi umani tramite la sostituzione di liquidi corporei con polimeri di silicone- n.d.r.), l’olandese Frederick Ruysch (1638-1731) impressionava il il mondo intero con la sua tecnica di conservazione dei corpi. Noto come botanico e anatomista è stato ritenuto il primo “artista della morte”.
La morte presentata mediante artifici ed un peculiare senso dell’umorismo, al fine di rendere simbolico il senso di quanto esposto. Lo spirito di Frederick Ruysch è radicato in una tradizione di indagine anatomica già iniziata con Vesalio (1514-1564).
L’opera nella foto, “lezione di anatomia del Dr. Frederik Ruysch”( oggi rinvenibile presso l’Amsterdams Historisch Museum) a cura di Adriaen Backer 1670, ritrae Ruysch(sulla sinistra con il cappello nero – ndr) mentre opera una dissezione sul cadavere illustrandone i particolari ai presenti.
Sebbene meno famosa della acclamata “Lezione di anatomia del Dottor Tulp” di Rembrandt(1632), quest’opera riesce a sottolineare le similitudini tecniche ed impegnative tra due arti nettamente differenti, Medicina e Pittura.