CDT o transferrina desialata

Transferrina desialata-Definizione

Recente marcatore biologico di abuso alcolico.  La CDT corrisponde alle isoforme asialo, monosialo e diasialo delle transferrine. La CDT principale è la diasialo-transferrina.

Questo indicatore ha una maggiore affidabilità rispetto alle gamma-gt, alla macrocitosi (MCV), alle transaminasi (ALT e AST) che sono elevati negli alcolisti cronici, ma anche in altre patologie epatiche non alcoliche e per questo poco specifiche. La CDT al contrario ha una specificità del 95%.

 

Transferrina desialata-Significato biologico

L’abuso alcolico interferisce con la glicosilazione della transferrina.

Il probabile meccanismo è rappresentato dall’inibizione delle glicotransferasi epatiche da parte dell’acetaldeide prodotta dall’ossidazione dell’etanolo ad opera dell’enzima alcol deidrogenasi con conseguente riduzione della glicosilazione della transferrina stessa.

Inoltre si assiste all’aumento, etanolo dipendente, delle sialidasi epatiche responsabili della rimozione dei residui di acido sialico.

 

Come conseguenza dell’assunzione di alcol si assiste ad un aumento dei livelli di diasialo, monosialo transferrine nel sangue.

 

L’assunzione giornaliera di etanolo maggiore di 50-80g (pari a una bottiglia di vino da 750ml 13°)per 1/2 settimane aumenta la CDT nel siero nell’80% dei soggetti.

L’emivita di questo marker è circa 15 giorni e la sua specificità è alta (circa 90-100%).

La normalizzazione di ottiene dipo 2-4 settimane di astinenza.

 

Transferrina desialata-Metodiche di laboratorio

La transferrina desialata viene ricercata mediante:

  • elettroforesi capillare: permette la separazione tra le varie isoforme della transferrina e quindi la determinazione accurata delle CDT
  • cromatografia liquida ad alta risoluzione ( HPLC): metodica più accurata e maggiormente utilizzata
  • test immunoistochimici: questa metodica non permette la distinzione accurata tra le forme CDT e non-CDT (triasialo e tetrasialo transferrine)

 

Questa metodica, supporta il clinico nella diagnosi differenziale dei disturbi epatici alcol e non alcol dipendenti.

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