Definizione, laparocele

ernia iatrogena, post laparotomica;

contenuti dell’ernia:  in genere anse del tenue e/o segmenti del colon, insieme all’epiploon.

Esiste una ‘breccia’ attraverso la quale protrude la sacca erniaria; quest’ultima può essere di dimensioni ragguardevolmente superiori alla breccia stessa, fino a poter essere definita: ‘mostruosa’, essendo plurisaccata.

  • consistenza: molliccia o pastosa
  • riducibile od irriducibile
  • contenibile o non contenibile

 

Qui di sotto presentiamo un caso di ‘ernia mostruosa’:

 

 

 

 

 

 

Eziologia, laparocele

tagli chirurgici; interessa più frequentemente le ferite chirurgiche longitudinali

  • Si presenta nel 2% delle laparotomie: di solitopresso la linea mediana, principalmente a livello ombelicale;

più rare le forme laterali, tra i mm. retto ed obliquo ;

  • Oppure nelle laparoscopie (presso i punti di inserzione dei trocar): più di rado.

 

Fattori di rischio

  • cattiva cicatrizzazione od infezioni delle ferite chirurgiche
  • riaperture di precedenti tagli, per via di nuovi interventi nella medesima area anatomica
  • tagli inadeguati e/o che non rispettino la sutura per piani omologhi.

Comorbidità possibilmente associate: diabete,  BPCO,  obesità, presenza di entero-stomie;  oppure anche : grave deficit vitaminico.

 

Segni e sintomi, laparocele

Il laparocele può essere anche lungamente asintomatico

Se sintomatico può presentarsi con:

sintomatologia da ingombro: senso di peso e meteorismo; la maggior parte delle volte si presenta come una tumefazione palpabile e riducibile, e col tempo può ingrandirsi e farsi multi saccata  ed irriducibile.

I laparoceli voluminosi determinano anche:

  • insufficienza respiratoria (il laparocele altera la normale motilità del diaframma)
  • insufficienza vascolare venosa
  • ipotrofia muscolare
  • sino ad una ridotta  peristalsi.

Il grande laparocele è quello in cui la porta erniaria é maggiore di 10 cm e si ha diastasi dei retti.

 

Complicanze

sono le stesse che possono presentarsi per una qualsivoglia ernia;

  • Irriducibilità
  • Strozzamento
  • Incarceramento
  • intasamento  sino alla presenza di crisi occlusive!

 

Diagnosi, laparocele

clinica ed anamnestica; il reperto di una tumefazione in conseguenza di un intervento chirurgico è spesso bastevole per porre la diagnosi;

supporto strumentale: in genere TC; oppure: RM.

Possibilmente si può associare uno studio della dinamica respiratoria.

 

Terapia, laparocele

è chirurgica e consiste nella riduzione dell’ernia iatrogena.

Accessi chirurgici:

  • si può impiegare la stessa cicatrice chirurgica
  • oppure si può effettuare un accesso tramite laparoscopia: si tratta di un tecnica di recente introduzione, dedicata ai laparoceli di piccole dimensioni.

Tempi operatori :

  • Isolamento del sacco erniario
  • Identificazione e liberazione del contenuto del sacco (intestino ed epiploon)
  • Riposizionamento in cavità addominale delle anse intestinali e dell’epiploon. Segue una lisi delle aderenze, eventualmente formatesi-> il più accurata possibile
  • Escissione del sacco e chiusura del suo moncone ( con chiusura dello strato peritoneale)
  • Ricostruzione della parete con plastica dello strato muscolo aponeurotico
  • Escissione della cute esuberante e sua chiusura.

Oggi si impiegano PATCH, reti o toppe, di materiale biocompatibile, o parzialmente riassorbibile che evitano le recidive, prima assai frequenti.

Un’adeguata fisiochinesi respiratoria può precedere l’intervento chirurgico, per una sua migliore riuscita.

 

Nota: ‘perdita del diritto di domicilio’ di un laparocele: con questa dicitura si vuole indicare che la detta ernia risulta inveterata e quand’anche venisse ridotta manualmente dall’operatore, avrebbe la tendenza a ritornare nel sacco erniario che ha determinato.

 

Bibliografia

  1. Dionigi R. (2006), Chirurgia, Italia, Elsevier
  2. http://www.medicitalia.it/minforma/Chirurgia-generale/805/Il-Laparocele-scopriamo-cos-e-e-come-trattarlo
Show CommentsClose Comments

Leave a comment