Avete mai sentito parlare di MESEMS? Niente paura, non è un nuovo virus, ma l’acronimo di  MEsenchymal StEm cells for Multiple Sclerosis, cellule staminali mesenchimali per la sclerosi multipla, o meglio per il trattamento della sclerosi multipla.

Cellule staminali mesenchimali e Sclerosi Multipla

Ma non è il solito progetto di cui si parla tanto, o peggio ancora, il solito evento mediatico che degenera in un fatto sociale. Potremmo ricordare, a questo proposito, le inchieste giornalistiche che attirano l’attenzione del pubblico con pazienti di qualsiasi età sotto i riflettori e i nostri animi empatici scossi come foglie al vento. Niente di tutto questo. Niente riflettori, niente telecamere, niente clamore. Solo la determinazione dei ricercatori e la rigida realtà scientifica con i suoi protocolli, la sua burocrazia, i suoi tempi, a volte incompresibili. In questo contesto è partita in Italia la prima sperimentazione con le staminali mesenchimali per la sclerosi multipla. Un paziente a cui sono state trapiantate le prime cellule a Genova dal gruppo coordinato dal dott. Uccelli. Cominciamo dall’inizio. I primi studi avevano dimostrato la capacità delle MSC, cellule staminali mesenchimali, di inibire la proliferazione delle cellule T e di modulare la risposta immunitaria. Risultati non da poco, considerati i possibili risvolti nel trattamento di patologie immuno-mediate. E’ stato ipotizzato, infatti, che le MSC potessero inibire la risposta immunogenica autoimmune contro antigeni della mielina, come poi dimostrato in studi su modelli animali con EAE, encefalite autoimmune sperimentale. L’importanza dei mediatori solubili, rilasciati da MSC nella EAE è stata successivamente dimostrata. Per valutare il ruolo delle MSC, è importante considerare che queste cellule possono essere attivate da stimoli infiammatori, acquisendo il loro massimo fenotipo immunosoppressivo. Quindi l’utilità clinica deriva dal rilascio di immunomodulatori e molecole protettive. Un recente trial pubblicato su Lancet Neurology da Connick et al., ha evidenziato come l’infusione di cellule staminali mesenchimali in pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva ha portato un miglioramento strutturale, funzionale e fisiologico, e che il ruolo di queste cellule è suggestivo di neuroprotezione. Tuttavia, l’abilità delle MSC di ripetere i risultati tanto da avere un impatto clinicamente rilevante in una fase progressiva di patologie umane è ancora da dimostrare e richiede studi clinici specifici. Sulla base, quindi, di studi preclinici su EAE e di studi preliminari incoraggianti, un gruppo di esperti guidati dal dottor Antonio Uccelli dell’Università di Genova, e dal dottor Mark Freedman dell’Università di Ottawa, hanno creato nel 2009 l’IMSCT, International MSC transplantation study group, con lo scopo di ideare un trial clinico di fase II con le MSC per il trattamento della sclerosi multipla da condurre attraverso uno studio randomizzato in diversi centri in Europa e Nord America. Il protocollo clinico è stato chiamato MESEMS e prevede l’utilizzo di MSC autologhe, dello stesso paziente, con infusione endovena. Le MSC saranno somministrate in soggetti con patologia attiva, inclusi quelli con recidive, progressione secondaria con recidiva e/o lesioni, progressione primaria e lesioni. I soggetti saranno seguiti clinicamente e con frequenti scansioni MRI (Magnetic Resonance Imaging) per 48 settimane dopo il primo trattamento per valutare gli obiettivi primari, che saranno la sicurezza del trattamento e l’efficacia. Ulteriori parametri saranno l’attività MRI e l’atrofia cerebrale, l’evidenza di rimielinizzazione misurata attraverso MTR (Magnetization Transfer Ratio), tests neurofisiologici e risposta immunologica. I dati dei singoli trials dei vari Paesi saranno raccolti e analizzati per valutare la sicurezza e l’efficacia del trattamento. Questo progetto, presentato al Congresso Europeo sul trattamento e la cura della sclerosi multipla (Sm), Ectrims,  di Lione, è stato esposto durante la sessione di lavoro intitolata “From dream to reality”, dal sogno alla realtà. Un titolo emblematico cui noi ci associamo, augurandoci che questo sogno riservi tante “buone nuove” ai pazienti affetti da sclerosi multipla, e, affidandoci alla canonicità della ricerca scientifica, “questa è scienza” come direbbe Crozza, continueremo a seguire l’evoluzione di questi studi passo dopo passo!

 

Riferimenti bibliografici:

Mult Scler. 2013 Apr;19(5):515-9. doi: 10.1177/1352458512464686. Epub 2012 Nov 1.

Mesenchymal stem cells as treatment for MS – progress to date.                                                                             

Uccelli A, Laroni A, Freedman MS.                                                                                                                       

 Department of Neurosciences Ophthalmology and Genetics, University of Genoa, Italy.

Lancet Neurol. 2012 Feb;11(2):150-6. doi: 10.1016/S1474-4422(11)70305-2. Epub 2012 Jan 10.

Autologous mesenchymal stem cells for the treatment of secondary progressive multiple sclerosis: an open-label phase 2a proof-of-concept study.                                                                                                                              

   Connick P, Kolappan M, Crawley C, Webber DJ, Patani R, Michell AW, Du MQ, Luan SL, Altmann DR, Thompson AJ, Compston A, Scott MA, Miller DH, Chandran S.

Department of Clinical Neurosciences, University of Cambridge, Cambridge, UK.

 

 

Foto:

BM Multipotent Mesenchymal Stromal Cells

Ahmed et al. Int J Mol Med 2006; 18:233-40

Bartmann et al. Transfusion 2007; 47:1426-35

Schallmoser et al. Transfusion 2007; 47:1436-46

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