Steatosi epatica – definizione ed epidemiologia

La steatosi epatica è una condizione clinica ampiamente diffusa nella popolazione, spesso  si riscontra occasionalmente durante un’ecografia dell’addome eseguita per altri motivi.

Con  questo termine si intende l’accumulo eccessivo di grasso (soprattutto sotto forma di trigliceridi) nelle cellule epatiche.

Il fegato è infatti la ghiandola del corpo che si occupa in gran parte del metabolismo dei grassi, immagazzinandoli e rimettendoli in circolo quando serve; se il sistema di viene messo “ in crisi “ i grassi finiscono con l’accumularsi all’interno delle cellule epatiche. Quest’accumulo, in una prima fase, può non dare alcun sintomo, ma se questo continua, le cellule cominceranno a soffrirne, i grassi in eccesso si accumuleranno dentro gli epatociti sotto forma di grandi vescicole adipose (non a caso ho messo un’immagine istologica abbastanza spaventosa ;P ) fino a farli “scoppiare” e questo può determinare l’iniziale alterazione degli esami ematochimici (primo campanello di allarme) con aumento dei livelli ematici delle transaminasi (AST e ALT); se l’accumulo continua ancora, i danni possono essere anche seri, tanto che oggi si ritiene che una buona percentuale delle cirrosi epatiche identificate inizialmente come “ad eziologia sconosciuta” siano in realtà  riconducibili a questo problema.

 

Steatosi epatica – Diagnosi

 

Ecografia

Ecograficamente l’accumulo di grasso nelle cellule farà cambiare la struttura epatica ed il fegato ci apparirà nel suo complesso più bianco “iperecogeno” rispetto al valore base, (più precisamente rispetto alla corticale del rene, organo preso come valore di riferimento  per la valutazione della normale ecogenicità epatica; in condizioni normali corticale renale e fegato hanno la stessa ecogenicità).

Dato che all’esame ecografico il fegato apparirà iperecogeno, si avrà una maggiore difficoltà a visualizzare i margini dei vasi, che normalmente risaltano  sullo sfondo, essendo più ecogeni rispetto al fegato sano, e avremo difficoltà a visualizzare le zone epatiche più profonde

Aspetto ecografico di un fegato normaleeco-sano
Aspetto ecografico del fegato steatosico.eco-pato

Iperecogenicità relativa rispetto alla corticale renale

 

TC

Anche in TC la steatosi epatica modificherà l’aspetto del fegato che apparirà più ipodenso rispetto al normale (ovvero più “ scuro “) e si parlerà di fegato a “ densità ridotta” rispetto alla milza, nelle scansioni eseguite senza somministrazione di mezzo di contrasto.

Nello specifico, in condizioni normali  il fegato ha una densità di circa 6-12 HU maggiore rispetto a quella della milza, se la densità media epatica diventa inferiore almeno di 10 HU rispetto a quella splenica si può parlare di steatosi epatica, inoltre i vasi epatici appariranno nel loro complesso molto più evidenti rispetto al normale, proprio per la ridotta densità del parenchima epatico steatosico.

Aspetto TC di un fegato sano.fegato-sano

Comparazione del valore  di HU tra  milza fegato

Aspetto TC di un fegato diffusamente steatosico.

Rapporto con i lavori densitometrici delfegato-patola milza.

 

 

Steatosi epatica -Pitt fall all’imaging

A volte questo processo di  accumulo  non è diffuso in modo uniforme in tutto il fegato, ma possono crearsi delle zone di “ accumulo focale”; ovvero una parte di fegato resta normale, mentre una zona sarà  più ecogena  o più ipodensa, apparendo quindi come una ” lesione focale ” che può dare adito a dubbi (anche tumori, metastasi, si presentano come lesioni focali )  e possono essere richiesti esami aggiuntivi o controlli a distanza; all’estremo opposto ci possono essere delle condizioni in cui tutto il fegato risulta steatosico, ma ci sono delle zone risparmiate, con struttura ancora normale ed in questi casi sono proprio le zone “sane “che possono dare adito a dubbi nell’interpretazione delle immagini.

Ci sono diversi aspetti che guidano nella diagnosi differenziale, ad esempio un’area di steatosi non si comporterà come una massa maligna, non determinerà quindi effetto massa né compressione nè deformazione delle strutture vasali o alterazione dell’architettura parenchimale come fanno invece i processi neoplastici.

Inoltre ci sono alcune zone epatiche che più spesso tendono ad essere  risparmiate dall’accumulo di  grasso, ovvero il  parenchima:

-attorno al letto colecistico

-adiacente la porta Hepatis (IV segmento)

-adiacente il legamento falciforme

-il parenchima sottocapsulare

Area di  steatosi focale all’esame ecografico.focale

Si evidenzia un’area iperecogena con ombra acustica posteriore

Area di steatosi focale all’esame TC.

Si evidenza una zona ipodensa  in adiacenza  al legamentfcale-2o falciforme

Area di risparmio focale da steatosi.focale-3

In questo caso si evidenzia un’area ipoecogena nel contesto di un fegato diffusamente steatosico e dunque  iperecogeno.

Area di risparmio focale da steatosi all’esame TC.

Si evidenzia un’ area iperdensa relativamente afocale-4l parenchima epatico diffusamente steatosico ed  ipodenso

 

Steatosi epatica – Terapia

çA terapia è essenzialmente comportamentale, ciò vuol dire controllare l’alimentazione, il peso e aumentare l’esercizio fisico.Nelle fasi più avanzate può essere necessario anche ricorrere ad aiuto di terapia medica farmacologica.

 

Bibliografia

Radiopaedia.org

lamedicinainunoscatto.it

Fatty Liver;Imaging pattern and pitfall Okka W. Hamer, MD, Diego A. Aguirre, MD, Giovanna Casola, MD, Joel E. Lavine, MD, Matthias Woenckhaus, MD, and Claude B. Sirlin, MD  DOI: http://dx.doi.org/10.1148/rg.266065004

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