L’ictus è una delle principali cause di mortalità nella popolazione adulta ed anziana.
La TC è ancora oggi l’esame fondamentale per la diagnosi differenziale fra l’ictus ischemico e quello emorragico, avendo la capacità di mostrare immediatamente le raccolte ematiche come aree iperdense.
N.B.: la distinzione tra queste 2 forme di ictus ha importanti implicazioni terapeutiche: la terapia anticoagulante è indicata nell’ictus ischemico, mentre è controindicata, ovviamente, nell’ictus emorragico!

FOCUS ON: RISONANZA MAGNETICA DI DIFFUSIONE (DWI)
Le immagini in DWI “fotografano” l’entità del danno ischemico in una fase estremamente precoce
Tecnica sensibile ai movimenti Browniani di translazione delle molecole d’acqua su piccole distanze (diffusione).
Utilità: le immagini di DWI evidenziano le variazioni della mobilità dei protoni dell’acqua indotte dall’ischemia entro pochi minuti dall’insulto ischemico. In particolare, la DWI consente di visualizzare aree di sofferenza cellulare su base ischemica acuta, prima che il danno sia evidente nelle immagini T2-pesate.
N.B.: Il danno ischemico visualizzato in DWI, legato a molteplici fattori tra cui il più importante sembra essere l’edema citotossico, è in realtà nella maggioranza dei casi irreversibile e preannuncia lo sviluppo dell’infarto ischemico.
Ictus acuto: la diffusibilità dell’acqua è ridotta per l’intervento di fenomeni diversi:
- spostamento di acqua dal compartimento extra- a quello intra-cellulare per l’alterazione della pompa Na+/K+di membrana
- lo spazio intra-cellulare contiene organelli e macromolecole (barriere biologiche) che limitano i movimenti dell’acqua
- il rigonfiamento cellulare riduce lo spazio interstiziale ed ostacola anche i movimenti dell’acqua extracellulare
Questo determina un aumento focale dell’intensità del segnale per cui in DWI le aree di infarto acuto si differenziano chiaramente (iperintense) dal tessuto normale.
Immagine di diffusione:
- strutture con veloce diffusione appariranno più scure in quanto soggette ad una più alta attenuazione del segnale
- strutture con una minore velocità di diffusione appariranno più chiare.
Di particolare importanza nello studio dell’ischemia cerebrale risulta la valutazione delle mappe del coefficiente apparente di diffusione (ADC). In questo caso:
- strutture con una più veloce diffusione saranno chiare e brillanti
- quelle a bassa velocità di diffusione più scure.
L’ADC va incontro ad una transitoria e precoce riduzione nelle primissime fasi dell’ischemia (vedi tabella sopra).
Questa forma di basso ADC è per definizione reversibile. Un più spiccato decremento nella diffusibilità avviene nel tessuto ischemico quando i livelli di ATP si riducono ulteriormente con un blocco delle pompe ioniche => netto influsso di acqua dallo spazio extra- a quello intracellulare (edema citotossico).
Tali modificazioni, caratteristiche delle prime fasi dei processi ischemici, sono rilevabili alla DWI entro 15-30 minuti dall’ischemia: in tali fasi le regioni con minore riduzione di ADC possono essere salvate con una precoce riperfusione.
LESIONI ISCHEMICHE RECENTI VS INFARTI PREGRESSI.
Lesioni recenti su base ischemica possono essere facilmente differenziate da pregressi infarti in DWI mentre tale diagnosi differenziale è praticamente impossibile se si utilizzano solo le sequenze di RM convenzionale.