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Miopia – Definizione
La miopia è un’ametropia sferica in cui, in condizione di riposo accomodativo, i raggi luminosi che provengono da una distanza infinita vanno a fuoco in un punto posto davanti alla retina. Il diottro oculare equivale ad una lente positiva troppo forte rispetto alla lunghezza dell’occhio. La miopia è considerata, insieme all’astigmatismo e all’ipermetropia una forma di aberrazione semplice.
Miopia – Epidemiologia
La miopia è la prima causa di ipovisione prima dei 50 aa.
Miopia – Ipotesi eziopatogenetiche
È stata accertata una trasmissione autosomica dominante a penetranza incompleta della miopia.
Una causa esterna legata allo sviluppo della miopia è quella legata al continuo stress a livello sclerale prodotto dalla convergenza dei muscoli extraoculari e all’aumento del tono del muscolo ciliare, situazioni che si hanno durante la convergenza accomodativa associata alla lettura da vicino. Questo aiuterebbe a spiegare la comune associazione dell’insorgenza della miopia con l’età scolastica.
Classificazione |
Eziologia |
Forma |
Clinica |
Anatomia patologica |
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assiale |
Aumento
Esordio |
Lieve |
Si Visus |
Non |
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Progressiva |
Continua VOO
NB |
Lesioni |
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rifrattiva |
Determinate |
D’indice
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Aumento |
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Di |
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Incremento |
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di |
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dislocazione |
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transitoria |
Iperglicemia |
Sbalzi glicemici determinano la comparsa acuta di miopia bilaterale di 2-3 D. La normalizzazione della glicemia induce la sua regressione |
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Traumatica |
miopia di 1-6 D risolvibile in 10-15gg (miopia di Frenkel) |
Spasmo del muscolo ciliare |
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Farmaci |
Sulfamidici, |
Il meccanismo fisiopatologico più probabile è riconducibile ad edema del corpo |
NB in condizioni di emmetropia vale il rapporto: Lunghezza assiale bulbo/curvatura cornea = 0,71
In base alle diottrie viene distinta in lieve (< 3D), media ( 3D < m <6D) e severa (> 6D).
Miopia – Fisiopatologia dell’accomodazione
nel miope si ha uno scarso tono accomodativo (muscolo ciliare rilassato) e una scarsa convergenza.
Miopia – Clinica
- La miopia lieve non corretta può portare disturbi astenopeici quali: fatica, facile esauribilità visiva, blefariti e cefalea
- Visione sfocata per lontano (ogni punto luminoso, al di la del Punto Remoto, corrisponde un cerchio di diffusione); visione per vicino conservata (ogni punto luminoso posto a distanza al massimo pari al Punto Remoto, è percepita con assoluta nitidezza).
- I miopi cercano di ottenere l’effetto ‘apertura stenopeica’ strizzando le palpebre; questo giustifica anche perchè vedono meglio di giorno (pupilla in miosi per la luce solare), rispetto alla notte (pupilla in midriasi).
- Lo scarso uso dell’attività accomodativa nella visione per vicino induce disturbi dell’equilibrio muscolare in senso exoforico inizialmente ed exotropico successivamente (sia per lontano che per vicino in fase avanzata), per il venir meno degli stimoli di convergenza.
- Miopia e tono oculare: In caso di miopia elevata un tono normale è da considerarsi patologico (un tono di 20mmHg in una miopia di 15 è patologico)!
Focus on:
punto prossimo (PP): minima distanza in corrispondenza della quale un occhio riesce a discriminare 2 punti come entità separate. quando subentra la presbiopia, si colloca ad una distanza maggiore nell’ipermetrope, e ad una minore nel miope.
punto remoto (PR): massima distanza in corrispondenza della quale un occhio riesce a distinguere chiaramente un oggetto.
PP – PR = ampiezza accomodativa (escursione massima)
Classificazione in base alle complicanze
- non patologica
- patologica: quando subentrano le complicanze corioretiniche/degenerazione maculare miopica o stafiloma miopico (il rischio aumenta dopo le 8 diottrie); di solito subentrano dopo i 40 aa. La distensione della sclera posteriore (da miopia elevata) causa, il diradamento dei coni e la riduzione della vascolarizzazione ematica retinica, con conseguente maculopatia e riduzione dell’acuità visiva! Le alterazioni che possono interessare il polo posteriore sono essenzialmente di due tipi:
- Distrofiche: stafiloma miopico (sfiancamento del bulbo oculare, accompagnato da una serie di alterazioni degenerative della coroide e della retina), rotture della membrana di Bruch, atrofia corioretinica, distacco di retina, tilted disk syndrome
- Essudative: neovascolarizzazione coroideale o CNV. Con il passare del tempo la membrana neovascolare diventa iperpigmentata e costituisce la lesione classicamente nota come macchia di Fuchs.

Classificazione stafiloma di Curlin
- tipo 1: interessamento di tutto il polo posteriore
- tipo 2: interessamento della sola macula
- tipo 3: interessamento peripapillare
- tipo 4: interessamento temporale rispetto al nervo ottico
Follow-up del miope elevato
visita oculistica periodica con esame angiografico ed oct
Miopia Non patologica – Correzione
- Occhiali: la correzione ottica si ottiene con lenti divergenti o negative
- LAC: morbide o rigide (queste ultime sono indicati per cheratocono ed astigmatismi marcati)
- Ortocheratologia: si è dimostrata utile nel controllo della progressione miopica nel bambino.
- Chirurgia:
1) modificando la forma della cornea (chirurgia cherato-rifrattiva): https://e-medico.it/articoli/61-oftalmologia/chirurgia-refrattiva
2) sostituendo il cristallino con una lente intraoculare (chirurgia rifrattiva lenticolare) – di solito si fa contestualmente all’intervento di cataratta (per approfondimenti: https://e-medico.it/articoli/61-oftalmologia/15-cataratta)
3) aggiungendo una lente intraoculare inserita tra la cornea e il cristallino, davanti o dietro l’iride e senza rimuovere il cristallino (di solito si opta per questa tecnica per miopie elevate, superiori a 8 diottrie, in cui la chirurgia rifrattiva è insufficiente; a volte si associano le 2 tecniche).
correzione ottica
Se il difetto è lieve: correzione in toto specie nel bambino (scongiurare le ambliopie refrattive).
Nell’adulto invece è meglio prescrivere una correzione lievemente inferiore alla totale, vista la minore plasticità.
Se il difetto è elevato e la correzione non è ben tollerata, si prescrive la massima correzione sopportata; successivamente si aumenta il potere.
Le lenti a contatto sono indicate in tutte le forme soprattutto in quelle elevate, in quanto non provocano il rimpicciolimento delle immagini retiniche
Bibliografia
- ‘Oftalmologia clinica – 4 edizione – Editore Monduzzi – Autori: S. Miglior – L. Mastropasqua’
- ‘ I vizi di refrazione – 4 edizione – Edizioni Minerva Medica. Autore: G.P. Paliaga’
- http://www.dottorlovisolo.com/2010/articolo.asp?idart=684
Per approfondimenti su altri vizi refrattivi si rimanda a:
https://e-medico.it/articoli/61-oftalmologia/169-cheratocono-kc
https://e-medico.it/articoli/61-oftalmologia/14-astigmatismo
1 Comment
Alfonso Grasso
Perche’ nessun chirurgo informa il paziente che si sottopone a intervento Di miopia con laser del difetto permanente di cattivo adattamento alla luce notturna. Il codice della strada sottolinea che a chi ha tale difetto non va ne’ data e ne’ rinnovata la patente.