Tumori ghiandola lacrimale – Epidemiologia

I tumori epiteliali primitivi costituiscono circa un terzo della patologia della ghiandola lacrimale. I tumori benigni rappresentano circa il 55% dei casi e sono rappresentate prevalentemente da adenomi pleomorfi e dacryops, mentre il carcinoma adenoide cistico è la lesione maligna più comune.

I tumori orbitari più frequenti nel bambino sono le cisti dermoidi, tumori benigni di origine mal formativa che comunque se pur benigni devono essere rimossi in quanto suscettibili di crescita anche notevole con la possibilità di danni alla funzione visiva per compressione sul nervo ottico.

Nel bambino sono poi possibili in ordine di frequenza l’emangioma capillare, benigno si manifesta alla nascita o nei primi mesi di vita e cresce rapidamente nel primo anno di vite; il rabdomiosarcoma, tumore maligno di origine mesenchimale.

 

Tumori ghiandola lacrimale –  Classificazione anatomo-patologica

  1. tumori delle ghiandole lacrimali non epiteliali (80%): pseudotumor linfoide (iperplasia linfoide benigna atipica) e linfoma (MALTomi per la precisione)
  2. tumori delle ghiandole lacrimali  epiteliali (20%):
  • benigni:

•    dacryops: ostruzione cistica dei dotti della ghiandola
•    adenoma pleomorfo o tumore misto benigno (componente sia epiteliale che mesenchimale)

  • maligni:

•    adenocarcinoma cistico (è la lesione maligna più comune): rapidamente progressivo; sintomo d’esordio è il dolore!)
•    carcinoma muco-epidermoide

 

Tumori ghiandola lacrimale –  Segni e sintomi

I tumori benigni si caratterizzano per un esoftalmo indolente con dislocamento dell’occhio in senso infero-mediale. Al contrario il dolore (segno di invasione neurale) e la diplopia caratterizzano i tumori maligni.

Tumori ghiandola lacrimale – Diagnosi

sospetto clinico da confermare con la TC. Eventualmente Biopsia.

 

Tumori ghiandola lacrimale –  Terapia

  • linfomi: radioterapia
  • tumori epiteliali benigni: dacrioadenectomia
  • tumori epiteliali maligni: orbitotomia laterale secondo Kronlein

L’approccio chirurgico all’orbita dipende dalla sede e dalla dimensione del tumore.

Talvolta attraverso un minimo approccio trans congiuntivale si può rimuovere tumori anche importanti.

Più spesso la creazione di un accesso attraverso la parete ossea laterale si rende necessario per le masse particolarmente voluminose, la parete dopo essere stata rimossa viene riposizionata in modo da avere una restituito anatomica la più completa possibile.

 

Bibliografia

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