Indice dei Contenuti
- 1 Anatomia della valvola aortica
- 2 Stenosi aortica – Definizione
- 3 Stenosi aortica – Classificazione
- 4 Stenosi aortica – Eziologia
- 5 Stenosi aortica – Fisiopatologia
- 6 Stenosi aortica – Clinica (segni e sintomi)
- 7 Stenosi aortica – Complicanze
- 8 Stenosi Aortica – Diagnosi
- 9 Stenosi aortica – Storia naturale
- 10 Stenosi aortica – Terapia
Anatomia della valvola aortica
Durante le fasi di sviluppo embrionale dal tronco arterioso origina l’aorta posteriormente e l’arteria polmonare anteriormente. La congiunzione mediale del setto truncale porta alla divisione delle cuspidi in modo speculare ovvero, la valvola polmonare, possiede una cuspide anteriore e due cuspidi posteriori(destra e sinistra). La valvola aortica possiede due cuspidi anteriori(destra e sinistra)e una cuspide posteriore. Le due cuspidi anteriori sono anche denominate coronariche (perché danno origine alle arterie coronarie) . Generalmente gli osti coronarici sono orientati con un angolo di 120°.In condizioni anomale una coronaria può originare dalla cuspide non coronarica(o cuspide posteriore).
Tessuto fibroso di sostegno: non circonda completamente l’aorta.
A livello antero-laterale, della circonferenza della valvola, non abbiamo la struttura fibrosa che compone l’anello. La parte postero mediale ,invece, si continua con lo scheletro fibroso del cuore.
Radice dell’aorta
E’ costituita da:
- i seni del valsalva, ovvero la porzione opposta ai lembi valvolari
- lembi valvolari
- i triangoli tra i lembi, ovvero i triangoli che sottostanno ai punti di incontro dell’attacco dei lembi della valvola sull’aorta. L’andamento degli attacchi è di tipo festonato.
Durante il ciclo cardiaco, l’apparato valvolare aortico, subisce variazioni in diametro. Queste variazioni determinano una riduzione dello stress e delle turbolenze a carico della valvola stessa.
Stenosi aortica – Definizione
La stenosi VALVOLARE AORTICA si presenta quando l’orifizio valvolare si riduce al di sotto dei valori normali di superficie ovvero 3-4 cm^2.L’ostruzione determina la presenza di un elevato gradiente pressorio tra ventricolo ed aorta.
Stenosi aortica – Classificazione
In base alla sede possiamo distinguere una stenosi:
- sopravalvolare: fa parte di sindromi congenite che coinvolgono vari apparati (es. sindrome di Williams dove sono presenti malformazioni craniofacciali).
- sottovalvolare: determinata dalla presenza di un diaframma al di sotto della valvola, posto all’incirca qualche millimetro al di sotto dei lembi valvolari. Può essere parziale o circonferenziale. A lungo andare, se non corretta, può determinare delle modificazioni a livello della valvola aortica che può portare ad insufficienza della stessa (il getto di sangue turbolento impatta e danneggia i lembi valvolari).
- valvolare: si presenta quando l’orifizio valvolare si riduce al di sotto dei valori normali di superficie ovvero 3-4 cm^2. L’ostruzione determina la presenza di un elevato gradiente pressorio tra ventricolo ed aorta.
- stenosi determinata dal setto interventricolare prominente nel contesto della CARDIOMIOPATIA IPERTOFICA
La stenosi può essere classificata a seconda della gravità in:
- lieve può esser presentarsi con area valvolare superiore a 1 cm^2, gradiente medio transvalvolare inferiore a 25 mmHg o velocità del getto inferiore 3m/sec
- moderata area compresa tra 1 e 0,7 cm^2, gradiente medio tra 24 e 40 mmHg o velocità di 3-4 m/sec
- severa area inferiore a 0,7 cm^2, gradiente medio maggiore di 40 mmHg o velocità superiore ai 4m/sec
In quest’ultima forma c’è indicazione alla chirurgia.
Stenosi aortica – Eziologia
- degenerativa senile (maggioranza dei casi)
- congenita bicuspide
- reumatica (generalmente evolve verso una steno-insufficienza)
- congenita da valvola uni cuspide
- artrite reumatoide e LES
- alcaptonuria
Fattori di rischio
insufficienza renale cronica: i pazienti sottoposti a emodialisi possono avere alterazioni a livello delle paratiroidi con la tendenza all’ipercalcemia. Il quadro anatomopatologico di questi pazienti è grave, caratterizzato da calcificazioni lamellari dei lembi che non presentano vegetazioni (che invece sono presenti nella calcificazione senile)
Stenosi aortica – Fisiopatologia
L’aumento della massa miocardica e l’aumento della pressione in ventricolo determinano un aumento delle richieste metaboliche. Il conseguente aumento del tempo di eiezione ventricolare comporta una riduzione della durata della diastole e quindi della perfusione coronarica. Tutto ciò conduce ad ischemia miocardica con ulteriore riduzione della funzionalità cardiaca soprattutto se è presente una sottostante coronaropatia ostruttiva .
- circa 0,1cm^2 all’anno (se si considera la superficie)
- 0.3m/sec all’anno (se consideriamo la velocità)
- 7 mmHg di gradiente medio all’anno (se consideriamo il gradiente pressorio)
La progressione può essere più rapida nei pazienti con patologia reumatica o con cardiopatia congenita.
Stenosi aortica – Clinica (segni e sintomi)
Nel primo periodo la stenosi decorre in maniera asintomatica. Poi compaiono i primi sintomi con decadimento della condizione. Una complicanza può esser rappresentata da aritmia da fenomeni di rientro e conseguente morte cardiaca improvvisa.
I sintomi sono caratterizzati dalla triade:
- dispnea: da aumento della P atriale sn che si ripercuote nel circolo polmonare
- angina: vedi fisiopatologia
- sincope (sintomo più raro): da ipoperfusione cerebrale e/o risposta vasodepressiva legata ad aumento della pressione ventricolare nel ventricolo sinistro durante lo sforzo; fibrillazione atriale o blocchi atrio ventricolari se si presenta a riposo
Può esser presente:
- pallore
- palpitazioni (possibile fibrillazione atriale)
Stenosi aortica – Complicanze
- Morte improvvisa
- Embolie sistemiche
- Endocarditi
Stenosi Aortica – Diagnosi
Esame Obiettivo
- Soffio olosistolico “a diamante” sul focolaio aortico
- Irradiato al collo (diagnosi differenziale con soffio da aterosclerosi carotidea)
- Thrill alla palpazione se il soffio è un 6/6
- secondo tono (T2) di intensità ridotta (l’escursione valvolare è ridotta)
- possibile sdoppiamento paradosso di T2
- possibile presenza di T4 (indicativo di stenosi severa e di P telediastolica ventricolare elevata)
- T3 in presenza di insufficienza del vs
- Polso piccolo e tardo.
ECG
- segni di ipertrofia ventricolare sinistra (onda R in V5-V6 + onda S in V1-V2 > 35mm, deviazione assiale sn, ST depresso e onde T invertite a branche simmetriche)anomalie di conduzione per interessamento del tessuto di conduzione da parte delle calcificazioni
NB: nelle forme lievi possono essere assenti segni ecg grafici
Diagnostica per immagini
RX (oggi sostituita dall’ecografia)
- Aorta ascendente dilatata
- Cuore globoso
- Calcificazioni aortiche
Ecocardiogramma
La diagnosi trova conferma con l’ecocardiografia trans toracica e trans esofagea (in casi selezionati).
- Permette di stabilire la sede anatomica della stenosi
- Documenta Cuspidi ispessite ed iperecogene e Ridotto movimento di apertura con aspetto cupoliforme delle stesse
- Doppler permette si stabilire il gradiente transvalvolare
La ventricolografia con mezzo di contrasto è sconsigliata a causa delle elevate pressioni in ventricolo. Questo perché, per iniettare il mezzo di contrasto, sono necessarie pressioni superiori a quelle presenti nel ventricolo. Quindi, se nel ventricolo con stenosi aortica vi fossero 200mmHg, per iniettare il mezzo di contrasto ci sarebbe bisogno di una pressione di 220mmHg e ciò sarebbe estremamente dannoso per il ventricolo stesso con conseguenze quali insufficienza acuta e ad aritmie (causate anche dall’azione aritmogena del m.d.c.).
La coronarografia in genere viene effettuata prima dell’intervento chirurgico.
Stenosi aortica – Storia naturale
La comparsa dei primi sintomi si accompagna ad aumento della mortalità
Stenosi aortica – Terapia
Medica
- Profilassi dell’endocardite infettiva
- Profilassi della cardite reumatica
- Limitazione nell’attivita fisica
- Controllo aritmie
- Diuretici e vaso dilatatori(attenzione a non diminuire eccessivamente il volume e la pressione plasmatica)
Chirurgica
indicata a partire dalle forme severe, prima che si instaurino modificazioni morfologiche irreversibili a carico del cuore
- Valvuloplastica percutanea
- Sostituzione valvolare